I Racconti dalla stanza dell’Arteterapia

Perché nasce una rubrica? Che necessità c’era?

C’era e c’è la necessità di una testimonianza, di fare luce su quello che accade, sui movimenti che innesca il processo creativo, o meglio ancora l’atto creativo all’interno di un percorso di Arteterapia.

Perché l’arteterapia è movimento, cambiamento, mette in gioco dinamiche, chiama in causa risorse e ognuno risponde nel suo modo più singolare. I percorsi di ogni persona che ho incontrato e incontro, non sono mai lineari, anzi tutt’altro. Come dico sempre, non siamo macchine che rispondono a un principio di causa/effetto o stimolo/risposta, ma ognuno cerca, per poi trovare la sua strada, la sua singolare possibilità di ri-uscita.

L’arteterapeuta in tutto il percorso è un testimone dei processi di cambiamento, che necessita di una formazione specifica e non di un’auto-nomina perché utilizza materiali artistici all’interno di uno spazio creativo.

 Il protagonista è il soggetto. La sua storia, le sue emozioni, i suoi sentimenti, i suoi inciampi…

Questa storia viene narrata attraverso il materiale artistico, che non significa saper fare a disegnare. Non c’entra nulla con il disegno, ma c’entra piuttosto con il segno, con la propria traccia che diventa testimonianza del proprio passaggio. 

In questa rubrica ho fatto uscire dalla stanza le parole appuntate durante differenti percorsi, tutelando l’identità delle persone. Questo significa che la lettera puntata potrebbe essere del nome o del cognome, o potrebbe essere una lettera che maschera ancora di più l’identità stessa.

L’età invece è quella reale e nell’appuntare le parole, sono rimasta fedele al testo del soggetto.

Parole che contestualizzate all’interno del percorso di ogni singola persona sono state momenti di svolta e passaggi significativi. Parole che rendono il sapore di quello che avviene all’interno della stanza dell’arteterapia.

Questa rubrica è dunque un mettere in luce, movimenti delicati e singolari, consapevolezze che possono rendere il sapore del lavoro che silenziosamente si svolge.

Ecco perché nasce “i racconti dalla stanza dell’arteterapia”.

Dove la trovi?

Ogni Giovedì sulla pagina Facebook Anna Maria Taroni

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