Quante volte abbiamo sentito dire mi piacciono i bambini e voglio lavorare con loro”?
Ne è la dimostrazione il proliferare, come funghi, di attività e proposte dedicate ai più piccoli. Ci si avvale dell’arte dell’improvvisazione, perché “tanto sono bambini e si può fare tutto”. Credo che occorra fermarsi e fare chiarezza: proprio perché sono bambini non si può fare tutto. Ultimamente, poi, si è pronti a cavalcare l’onda dell’emergenza educativa: parlare di emozioni.
A chi spetta verificare la preparazione che hanno le persone che entrano nei contesti educativi e propongono attività?
Voi salireste mai su un aereo condotto da una persona che ha letto solo qualche libro su come si pilota, che nella vita è abituato a fare altro ma gli piace volare, perché ti dice che quello che conta è la passione? Lascio a voi la risposta!
Se è pur vero che i bambini hanno il diritto di esprimersi ed è importante offrire loro esperienze di qualità, è altrettanto vero che anche gli adulti hanno il dovere di conoscere qualifiche, formazione ed esperienze possedute dall’adulto che offre proposte e percorsi laboratoriali, soprattutto quando si entra in campi delicati come quello delle emozioni.
Chiedere e informarvi è un vostro diritto, ma anche un dovere nel rispetto dei vostri figli/alunni!